“Impariamo a scrivere”

Imparare a scrivere è un processo cognitivo specifico estremamente complesso a livello neurologico, poiché coinvolge innumerevoli meccanismi cerebrali. Elaborare un testo scritto è il risultato del coordinamento sequenziale di capacità motorie, linguistiche, visuo-percettive, attentive ed emotive. Vengono chiamate in causa le varie zone corticali di entrambi gli emisferi cerebrali, nello specifico, il sinistro per le elaborazioni di carattere verbale, il destro per quelle di ordine spaziale.

A livello organizzativo, una delle principali difficoltà per i bambini che approcciano alla scrittura sta nella necessità di strutturare i contenuti in maniera funzionale.

L’apprendimento delle tecniche di scrittura si completa nel corso del ciclo primario di studi, ma lo sviluppo delle abilità grafiche è il prodotto di attitudini che si sviluppano dalla prima infanzia, già entro i 2 anni di età il bambino sa tracciare forme chiuse, grazie alla capacità di rotazione del polso.

Successivamente, intorno ai 5 anni, si sviluppano le capacità nel disegno e, più o meno automaticamente, si entra nella fase pre-calligrafica, nella quale le forme grafiche iniziano ad essere collegate al corrispondente valore sonoro. Dai 7 agli 11 anni, in fase calligrafica, il tratto grafico acquisisce fluidità, i collegamenti si stabilizzano e le forme si regolarizzano.

Accade, tuttavia, che quella che dovrebbe essere una acquisizione naturale, seppur graduale, diventa una difficoltà insormontabile per bambini con disturbi disgrafici. La disgrafia rientra in quelli che vengono definiti Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e comporta la difficoltà a riprodurre segni alfabetici e numerici, non riguarda le regole ortografiche e sintattiche, ma esclusivamente il grafismo.